PM10
Nella definizione PM10 sono comprese tutte le polveri con dimensioni fino ai 10 micron (il micron è 1 millesimo di mm), la definizione quindi non discrimina il tipo di polvere.
Sono comprese polveri generate dalla natura (il sale marino, terra sollevata e trasportata dal vento, incendi dei boschi, vulcani ecc.) e polveri dette antropiche (prodotte dall’uomo) che derivano da combustione o da lavorazioni industriali. La produzione umana di PM10 deriva principalmente da industrie quali cementifici, fonderie, incenerimento di rifiuti ecc. e da combustione, per riscaldamento, produzione di energia o traffico di veicoli.
In linea di principio i PM10 prodotti da combustione dovrebbero avere composizione (basata soprattutto su prodotti carboniosi) molto diversa da quelle (a base di ossidi di silicio e alluminio) derivanti da altre lavorazioni. Tuttavia non esistono dati certi, ma solo stime, sulle quantità di PM10 che derivan daal. In particolare non ho mai visto dati attendibili sulla percentuale di PM10 dovute al traffico.
A Padova, nonostante numerosi blocchi del traffico dei mezzi no-cat, la quantità di PM10 continua ad aumentare. E’ evidente che un mezzo no-cat inquina e produce più PM10 di uno Euro4 e che può essere il vento che trasporta il pulviscolo attraverso tutta la pianura padana tuttavia, alcuni fattori quali: l’usura di pneumatici, asfalto, pastiglie dei freni ecc. sono comuni a cat e no-cat.
Dove voglio arrivare? Ho la netta convinzione che le misure adottate sul traffico servano a molto poco e valgano più come immagine che per i risultati effettivi.