La calunnia è un venticello

Tranquilli il mio non è un colpo di sole, chi di dovere capirà perfettamente di che cosa sto parlando.
Negli ordinamenti giuridici di gran parte del mondo per formulare un’accusa e una successiva condanna sono richieste le prove del reato. Le prove sono uno dei capisaldi dell’ordinamento giuridico, senza prove vige la cosidetta “insufficienza di prove” e l’imputato va assolto.
Succede spesso però che senza prova alcuna qualcuno sia accusato di aver commesso azioni non corrette.
Questa si chiama calunnia e in svariati casi è stata giudicata e condannata da tribunali.
Un classico caso letterario di calunnia è quella del trio Iago-Otello-Desdemona. Viene da chiedersi se sia più colpevole il calunniatore Iago o il credulone Otello. Mah, io credo entrambi: è colpevole chi calunnia ma anche chi, senza prova alcuna, gli crede e al limite rilancia l’accusa.
Ippolito Nievo diceva: “I calunniatori sono anche di solito vigliacchi” e in effetti Iago si comporta come un vigliacco della peggiore tradizione.
Anche la psicologia del calunniatore mi sembra piuttosto complessa, una sorta di sdoppiamento della personalità, amicone di fronte e denigratore alle spalle. Non sono un esperto ma mi pare che alla lunga questi soggetti arrivino a confondere le loro fantasie con la realtà.
Mi è tornato in mente che qualche tempo fa ho chiesto, anche molto gentilmente, via email a un paio di persone di spiegarmi come facevano a lanciare alcune accuse e quali prove avessero.
Non ho mai avuto risposta!!
A parte la scortesia di non rispondere alle mail mi pare che questi calunniatori, anche per la perseveranza con cui si applicano, rispondano perfettamente alla definizione di Nievo.
Negli ordinamenti giuridici di gran parte del mondo per formulare un’accusa e una successiva condanna sono richieste le prove del reato. Le prove sono uno dei capisaldi dell’ordinamento giuridico, senza prove vige la cosidetta “insufficienza di prove” e l’imputato va assolto.
Succede spesso però che senza prova alcuna qualcuno sia accusato di aver commesso azioni non corrette.
Questa si chiama calunnia e in svariati casi è stata giudicata e condannata da tribunali.
Un classico caso letterario di calunnia è quella del trio Iago-Otello-Desdemona. Viene da chiedersi se sia più colpevole il calunniatore Iago o il credulone Otello. Mah, io credo entrambi: è colpevole chi calunnia ma anche chi, senza prova alcuna, gli crede e al limite rilancia l’accusa.
Ippolito Nievo diceva: “I calunniatori sono anche di solito vigliacchi” e in effetti Iago si comporta come un vigliacco della peggiore tradizione.
Anche la psicologia del calunniatore mi sembra piuttosto complessa, una sorta di sdoppiamento della personalità, amicone di fronte e denigratore alle spalle. Non sono un esperto ma mi pare che alla lunga questi soggetti arrivino a confondere le loro fantasie con la realtà.
Mi è tornato in mente che qualche tempo fa ho chiesto, anche molto gentilmente, via email a un paio di persone di spiegarmi come facevano a lanciare alcune accuse e quali prove avessero.
Non ho mai avuto risposta!!
A parte la scortesia di non rispondere alle mail mi pare che questi calunniatori, anche per la perseveranza con cui si applicano, rispondano perfettamente alla definizione di Nievo.