Anidride carbonica ed effetto serra

Secondo stime relativamente recenti la combustione dei combustibili fossili quali petrolio e gas naturali e gli incendi delle foreste tropicali immettono nell’atmosfera circa 25 miliardi di ton/anno di anidride carbonica (CO2).
Se metà di questa CO2 rimanesse nell’aria il contenuto di CO2 nell’atmosfera raddoppiererebbe nel 2020. Purtroppo, con il crescente aumento di combustibili, il raddoppio potrebbe avvenire anche molto prima. La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è aumentata del 10% dal 1958 e secondo misure effettuate nel cuore dei ghiacci polari è aumentata del 25% dall’inizio della rivoluzione industriale.
Questi aumenti corrispondono a circa metà della CO2 che deriva dalla combustione di combustibili fossili, la maggior parte del rimanente si è poi sciolta nell’acqua degli oceani.
La CO2 assorbe fortemente radiazioni infrarosse e la sua presenza nell’atmosfera riduce la perdita di calore della terra per irradiazione. Questo viene chiamato effetto serra.
La grandezza di questo effetto, come del resto la sua esistenza, è molto controversa.
Un rapporto ONU sostiene che se le cose procederanno in questo modo nei prossimi 30 anni ci sarà un aumento medio della temperatura di 2,5°C (4°C ai poli e 2°C all’ equatore) e che questo potrebbe avere conseguenze anche drammatiche sul clima. (Bene direte, potremo andare in moto anche d'inverno!!!)
Secondo i più catastrofisti alcune zone fertili potrebbero diventare desertiche. L’aumento della temperatura provocherebbe maggior evaporazione dell’acqua e quindi più pioggia con conseguenti tempeste tropicali in alcune parti del mondo. Parte delle calotte polari si scioglierebbe producendo l’allagamento di vaste aree della terra.
E’ evidente che non c’è certezza che queste catastrofi debbano succedere, i tempi per il previsto surriscaldamento della terra a causa dell’effetto serra sembrano essere molto lunghi e inoltre, secondo alcuni esperti, un cambiamento nella biosfera viene normalmente bilanciato da un altro cambiamento in senso opposto.
Fin qui ho cercato di riassumere brevemente quanto si dice, i dati che ho riportato non sono recentissimi però sono certi, non mi fido di fonti internet non verificate.
Credo che catastrofismi e scandalismi non aiutino a capire la situazione e i suoi possibili sviluppi.
Per quanto mi riguarda non sono in grado di valutare la situazione, credo che alcuni dati siano allarmanti e che solo il sospetto di ciò che potrebbe succedere dovrebbe fare riflettere.

Argomento molto intenso...sul quale si potrebbe discuterne per ore......
Dal mio punto di vista,penso che la natura si sta' gia' rivoltando contro di noi.....
Sono ormai anni che non si notano le classiche differenze tra le stagioni.......a volte d'inverno succedono cambiamenti climatici che fanno molto pensare....
Poi tutti i disastri che stanno succedendo?
Terremoti.....innondazioni....siccita'.........la natura ormai e' stanca si sta' gia' rivoltando contro di noi.
Gli animali poi?
Possiamo vedere gli effetti delle finte stagioni anche sugli animali.....le mucche fanno fatica a produrre il latte,le galline sono molto in difficolta' nella produzione delle uova......
Gli alberi da frutto?
Ormai in natura si fa fatica a produrre persino una mela!!!!....Non parliamo poi degli agrumi.....nascono arancie che non sono arancie.......
Queste cose le vedo tutti i giorni......e non e' bello....la natura e' stanca di noi!!!!

i segnali sono a volte contrastanti: alcuni scienziati affermano che l'uomo influisce in maniera molto limitata al riscaldamento del pianeta e che ci sono fasi di riscaldamento e fasi di raffreddamento. quello che però è certo è che questa storia è stata sfruttata per propinarci i cosiddetti veicoli ecologici e magari anche elettrodomestici ecologici. è un fatto che l'autotrazione influisce per il 5% sull'inquinamento mondiale (il problema è invece il riscaldamento ambienti e energia per la produzione industriale). ora immaginate che i paesi più sviluppati sono solo una minoranza rispetto a quelli dove un catalizzatore nemmeno sanno che cosa sia. si aggiunga che in europa occidentale circa il 70% pare sia già munito di catalizzatore, quindi anche cambiando tutte le auto euro 0 o euro 1 la situazione a livello mondiale avrebbe un effetto di rilevanza quasi insignificante. eppure la scusa ecologica fa buttare via milioni di auto che vengono smaltite consumando energia e sostituite producendo con fabbriche che consumano altra energia, mentre alcuni materiali restano inevitabilmente in circolo perchè difficilmente eliminabili. ma così si aiuta il mercato dell'auto accontentando gli industriali (destra) i lavoratori (sinistra) e gli ecologisti (verdi). evviva!

e soprattutto si fa aumentare il PIL che piace molto al mercato

Il catalizzatore non contribuisce ad eliminare l'effetto serra, anzi, tende ad ossidare la CO in CO2, quindi in teoria a generare più anidride carbonica rispetto ad un veicolo non catalitico.
Ad ogni modo i trasporti contribuiscono per una percentuale abbastanza piccola rispetto alle altre attività umane nella produzione di CO2, dove si vedono in primis riscaldamento, produzione di energia elettrica tramite centrali termiche, attività industriali, attività agricole. Anche le fonti naturali non sono trascurabili.
C'è una netta correlazione tra produzione di anidride carbonica ed economia: nel senso che non si può abbattere la produzione di anidride carbonica senza impattare sull'economia. Infatti l'unico modo per produrne meno è consumare meno ed applicare tecnologie costose che fanno perdere competitività sul mercato alle attività. Già adesso esiste un elaborato sistema di mercato di "quote/tasse CO2" per le attività industriali che mi lascia un po' perplesso, ma forse perchè non l'ho ben capito e su internet si trovano poche informazioni al riguardo.

Nella storia del pianeta ci sono stati parecchi sconvolgimenti climatici, ben più marcati di quello che stiamo osservando (o crediamo di osservare) in questo periodo e spesso in periodi altrettanto brevi.
Le variabili in gioco sono davvero tante ed io non capisco come si possa stimare l'aumento di temperatura, visto anche che dati storici attendibili sono disponibili da poche decine di anni e soprattutto come si possa correlare questo con sicurezza alle attività umane di generazione di CO2 ed ancora come si possa correlare questo con la modifica dei fenomeni climatici.

Con questo non voglio dire che non esista alcun fenomeno negativo relativo alla generazione di CO2 da parte dell'attività umana, ma piuttosto che secondo me non ci sono le basi per poter sostenere le tesi catastrofiste assunte come inconfutabili da tutti.
Vogliamo ragionare con il principio di precauzione? Magari ci sbagliamo ma è meglio comunque produrre meno CO2, tanto male di sicuro non fa (ad eccezione di economia e benessere). Va bene. Ma almeno non prendiamoci per il cul@.